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ghemon - volevamo... potendo
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ghemon - volevamo... potendo - оригинальный текст песни, перевод, видео

Ciao,
sei felice adesso?
Il foglio è più nero adesso...
-ho finito il gesso-
Non ti faccio la morale sul finale "volevamo...potendo", sul possibilismo statistico, l'eventualità percentuale,
per me se non succede è zero, e se succede è cento,
se non succede è male, e se succede è meglio,
quando mi dici che ho trent'anni quasi, e che il mio difetto è che non cresco,
in quei momenti ti risponderei forte e di contro come un rovescio!
Perchè capisci...non è l'età, ma è la direzione del progetto,
non sono gli anni che si ha, il tempo è solo un compromesso...
tu sei un eccesso, un lusso che non mi permetto,
io non mi sento più la tua metà, dentro alla mia metà del letto.
Un giorno capirai dove sono quando ci sono ma a te sembra che non ci sono,
ci penserai e ti dirai che era giusto e buono,
ma ti resterà solo il frastuono assordante e un dubbio come uomo da usare come amante,
e per l'ultima volta noi, ci respiriamo, ci mordiamo, azzanniamo,
per l'ultimo boccone di energia, stiamo tu sulla tua posizione, io sulla mia,
e non ci accorgiamo che è finita la stagione dei "ti amo",
è finita la stagione del "tremo quando sento la sua voce", la stagione del sesso in treno, dell'amplesso veloce,
la religione di Lei, il culto di Lui, la preghiera che non diventi un calvario
che tu non fossi la mia croce, che io non fossi il tuo sudario,
Un giorno capirai,
adesso stai a farti le commissioni che dovevi, a farti i cazzi che volevi,
a imparare che hai responsabilità in proporzione coi poteri,
e che se hai poteri e responsabilità, pause non te ne concedi,
capisci? Pause tu non ne possiedi...
E vedi...Sei felice adesso? Sei soddisfatta adesso? Sei su di morale adesso? Ti sei svegliata presto.
Io non vedo più il sole calare, chiuso qui dentro, è buio pesto, e luce artificiale...
Ma non c'è niente di noioso, niente di morboso in questa mia nevrosi...
Si chiama "analisi degli stati nervosi", "sviluppo dei dolori" :
tu canalizzi la rabbia, la porti fuori...E' un pò come se dal nero ci ricavi dei colori.
Perciò non stare a preoccuparti che mi impicco, non succederà!
Sono un uomo troppo piccolo per non vivermi il resto delle verità, e imparare a sopportarle...
tra caffè, briosche calde, docce, scarpe...
Un giorno capirai,
ti ricrederai, un giorno che grandina chicchi più grossi che nei granai...
Si, quel giorno capirai, che io esisto a prescindere da te, e 'sti cazzi l'amore!
Quel giorno sarò nel letto, di qualcuna che si sa ancora commuovere.

Inciso:
Imparo come si fa,
giorno dopo giorno il tempo mi dirà,
che se ti allontani non mi basterà
devi sparire, andare via di qua!
Mentre ti cancello,
imparo come si fa, evitando ogni mossa ovvia
giorno dopo giorno il tempo rivelerà
più ti allontano più sei ancora qua
Привет,
Ты счастлив сейчас?
Il foglio è più nero adesso...
-ho finito il gesso-
Non ti faccio la morale sul finale "volevamo...potendo", sul possibilismo statistico, l'eventualità percentuale,
per me se non succede è zero, e se succede è cento,
se non succede è male, e se succede è meglio,
quando mi dici che ho trent'anni quasi, e che il mio difetto è che non cresco,
in quei momenti ti risponderei forte e di contro come un rovescio!
Perchè capisci...non è l'età, ma è la direzione del progetto,
non sono gli anni che si ha, il tempo è solo un compromesso...
tu sei un eccesso, un lusso che non mi permetto,
io non mi sento più la tua metà, dentro alla mia metà del letto.
Un giorno capirai dove sono quando ci sono ma a te sembra che non ci sono,
ci penserai e ti dirai che era giusto e buono,
ma ti resterà solo il frastuono assordante e un dubbio come uomo da usare come amante,
e per l'ultima volta noi, ci respiriamo, ci mordiamo, azzanniamo,
per l'ultimo boccone di energia, stiamo tu sulla tua posizione, io sulla mia,
e non ci accorgiamo che è finita la stagione dei "ti amo",
è finita la stagione del "tremo quando sento la sua voce", la stagione del sesso in treno, dell'amplesso veloce,
la religione di Lei, il culto di Lui, la preghiera che non diventi un calvario
che tu non fossi la mia croce, che io non fossi il tuo sudario,
Un giorno capirai,
adesso stai a farti le commissioni che dovevi, a farti i cazzi che volevi,
a imparare che hai responsabilità in proporzione coi poteri,
e che se hai poteri e responsabilità, pause non te ne concedi,
Вы понимаете? Pause tu non ne possiedi...
E vedi...Sei felice adesso? Sei soddisfatta adesso? Sei su di morale adesso? Ti sei svegliata presto.
Io non vedo più il sole calare, chiuso qui dentro, è buio pesto, e luce artificiale...
Ma non c'è niente di noioso, niente di morboso in questa mia nevrosi...
Si chiama "analisi degli stati nervosi", "sviluppo dei dolori" :
tu canalizzi la rabbia, la porti fuori...E' un pò come se dal nero ci ricavi dei colori.
Perciò non stare a preoccuparti che mi impicco, non succederà!
Sono un uomo troppo piccolo per non vivermi il resto delle verità, e imparare a sopportarle...
tra caffè, briosche calde, docce, scarpe...
Un giorno capirai,
ti ricrederai, un giorno che grandina chicchi più grossi che nei granai...
Si, quel giorno capirai, che io esisto a prescindere da te, e 'sti cazzi l'amore!
Quel giorno sarò nel letto, di qualcuna che si sa ancora commuovere.

Inciso:
Imparo come si fa,
giorno dopo giorno il tempo mi dirà,
che se ti allontani non mi basterà
devi sparire, andare via di qua!
Mentre ti cancello,
imparo come si fa, evitando ogni mossa ovvia
giorno dopo giorno il tempo rivelerà
più ti allontano più sei ancora qua

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